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Cosa ne penso?

Fogli, foglietti, minifogli: riflettiamoci su!

Non potevo fare a meno di riflettere in questi giorni (ma lo faccio ogni volta che esce un suo articolo) su quanto ha scritto Franco Filanci sull’ultimo numero de L’Arte del Francobollo: “Fogli, foglietti, Minifogli e Confusione“. In effetti, a ben guardare il panorama filatelico italiano (e dei suoi immediati dintorni), la questione è più che mai spinosa e attuale.

Scrive bene, a mio parere, lo stesso Paolo Deambrosi, direttore della testata edita da Unificato/CIF, che a proposito di foglietti e minifogli, manifesta il dubbio che tali prodotti “non hanno altro significato che sedurre il pubblico, contribuendo ad aumentare i ricavi di alcune amministrazioni postali ma anche ad annoiare i collezionisti esistenti“.

Filanci, che si sa, non manca mai di bacchettare qua e la (giustamente!) tutti coloro che bistrattano la filatelia, deformandola e plasmandola in base alle mode del momento e agli interessi di qualche categoria, fa pertanto una bella ed enciclopedica disamina del foglietto, dalle sue origini fino a tutte le sue possibili declinazioni, compresi minifogli e foglietti librettati.

Lascio a voi la piacevole lettura dell’articolo (AdF, n.19 Novembre 2012, pagg. 3-7) per capire cosa sia meglio mettere nell’album e cosa, invece, lasciar fuori!

Qui su Philweb vorrei, però, dare spazio ad altre riflessioni. Anche perché con Internet abbiamo la possibilità di commentare argomenti e condividere idee e opinioni, attività non possibili se si parla di una rivista cartacea.

Il problema, infatti, non è tanto di tipo terminologico. Nè chi (o cosa) debba (o possa) chiamarsi foglietto! La questione vera è che negli ultimi anni sembra imperare la consuetudine di trasformare – per dirla alla Filanci – ogni cosa in foglietto! Il passo da un’idea brillante ad una deformante e odiosa pratica speculativa, è davvero breve.

Ed allora, tanto per non sparare nel mucchio, ho fatto una banalissima analisi delle recenti emissioni dei paesi emittenti dell’area italiana in modo da capire se ci siano effettivamente comportamenti devianti (seppur legittimi da parte delle amministrazioni postali) ma che rischiano di far cambiare idea a qualche collezionista di lungo corso. Colui, per intendereci, che spende soldi!!!

Ho iniziato con la nostra amministrazione postale che, nel 2012, ha già realizzato 4 emissioni fogliettate: Celebrazione della Lira Italiana, Eccellenze enogastronomiche Made in Italy (i Vini DOCG), 150° anniversario delle Poste Italiane, 1700° Battaglia di Ponte Milvio. Nel nostro discorso rientra ovviamente il minifoglio (di 9 esemplari) dedicato alla Juventus, vincitrice del Campionato italiano di calcio!

Va da sè che 4 foglietti non sono un grande problema, nè per l’album nè per le tasche. Nessun problema anche per il minifoglio Juventus: come dice Filanci, per divertirsi si può anche fare a meno dei minifogli. Concordo! Non vale la pena neanche acquistarli in chiave speculativa.

Un pò di “pressione” sulle tasche arriva, invece, dalla Città del Vaticano che per il 2012 ha messo in cantiere 3 foglietti (quelli dedicati ala Madonna Sistina e alla Madonna di Foligno nella congiunta con la Germania a celebrazione di Raffaello, il 4,40€ dedicato al 1700° anniversario della Battaglia di Ponte Milvio, congiunta con l’Italia), 3 minifogli (quello dedicato al VI Centenario della nascita di Santa Giovanna d’Arco – 8 valori, congiunta con la Francia –  quello per il IV Cent. della Fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano – contenente quattro trittici, per un totale di 12 francobolli da 0.75€ – e quello per il 100° della nascita di Giovanni Paolo I – solo 6 valori) ed un libretto-fogliettato (8 valori dedicati al Natale).

Tanto basta per stressare anche i collezionisti più arditi. Ma la mazzata finale è arrivata qualche giorno fa con l’annuncio dell’emissione il 20 novembre prossimo di uno stravagante Certificato Filatelico di partecipazione al restauro del colonnato di Piazza S. Pietro, tecnicamente un foglietto con due valori postali da 10,00€ (per un totale di 20,00€). Che diventano due foglietti se si considera anche la versione “personalizzabile” con il nome del benefattore e che, qualora il collezionista decidesse di fare harakiri, farebbe salire il “contributo” a favore del Colonnato, a 40,00€!!!

Foglietto Pro Emilia. Dubbio: foglietto o minifoglio?

Uno schiaffone arriva, invece, da San Marino che ha messo in versione fogliettata (per stare alla definizione di Filanci) ben 7 emissioni: Tributo allo stemma, 150° nascita di Gustav Klimt, 40° Convenzione Unesco, San Marino RTV su satellite, Vini nel mondo, Matteotti e Turati: maestri di libertà, 20° anniversario delle relazioni diplomatiche fra San Marino e Croazia. Sono minifogli per definizione tutte le altre emissioni. Solo un dubbio, forse, sull’emissione “Pro Emilia” che con i suoi 8 esemplari (tutti uguali) dovrebbe essere classificato come minifoglio. Ma, come spiega Filanci, poiché la dicitura “Pro Emilia” potrebbe essere non sufficiente a classificarlo tale, il collezionista “precisino” potrebbe essere tentato di metterlo tutto in collezione come foglietto.

Davvero poco da dire, infine, sulle emissioni del Sovrano Militare Ordine di Malta che in foglietto ha messo i Maestri della Pittura, l’Anno della Fede e il 1700° della Battaglia di Ponte Milvio, mentre tutte le altre emissioni sono prodotte in fogli “mini” dagli 8 ai 12 esemplari. Davvero un “imbarazzo” per chi non ha le idee chiare su tutta la questione.

I foglietti e i minifogli, con o senza bandella descrittiva, sono senza dubbio oggetti gradevoli da guardare e di conseguenza, da raccogliere. Tutti sono liberi di farlo, soprattutto se non hanno problemi di liquidità. Anche a me piacciono molto!

Ma, terminata la valutazione esclusivamente di ordine estetico, resta quella di reale opportunità: passi per i foglietti veri e propri, ma i minifogli non sono fondamentali per impostare e completare la collezione di un paese!

Cosa ne pensate? 

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